1000 MIGLIA

Dopo la Prima Guerra Mondiale l’Italia dovette affrontare anni di grande travaglio sociale. In questo clima trascorsero la propria giovinezza il conte Franco Mazzotti Biancinelli e il conte Aymo Maggi. I due erano legati da una forte amicizia, dovuta anche all’appartenenza alla stessa classe sociale. Entrambi erano inoltre pervasi da una “febbre sportiva” e da un forte gusto della sfida; nel corso degli anni ’20 del Novecento frequentarono spesso Milano, città in cui avvenne il loro incontro con Renzo Castagneto e Giovanni Canestrini. 

Sono questi i “quattro Moschettieri” da cui tutto è partito: 

  • Mazzotti Biancinelli, leader carismatico;
  • Maggi,  appassionato pilota; 
  • Castagneto, abile motociclista; 
  • Canestrini, importante giornalista. 
  •  Franco Mazzotti Biancinelli assunse l’incarico di Commissario della manifestazione; Renzo Castagneto fu nominato Direttore di corsa e Segretario della manifestazione; Aymo Maggi ebbe l’incarico di Commissario sportivo e Giovanni Canestrini divenne Commissario tecnico.

Si pensò poi al percorso: da Brescia si sarebbe giunti a Roma, capitale d’Italia, per poi  ritornare al punto di partenza: la lunghezza del tragitto ipotizzato era di 1600 km, circa 1000 miglia. Il 4 dicembre 1926 la corsa aveva finalmente un nome: “Coppa delle Mille Miglia“.

L’entusiasmo della prima Mille Miglia si creò anche grazie a una forte propaganda: vennero sfruttati la stampa e, soprattutto, un animato giro di voci, dal momento che la televisione non esisteva ancora e la radio era agli albori. Il 26 marzo 1927, il giorno del debutto della Mille Miglia, il pubblico era numerosissimo. 

Tra gli scopi della corsa c’era anche la volontà di dimostrare la possibilità di viaggiare sulle strade del Paese a velocità elevate e al contempo in totale sicurezza. La competizione assunse quindi anche una funzione sociale e turistica. Lo stesso Mussolini sosteneva che la Mille Miglia fosse un importante mezzo di propaganda per l’Italia, tanto da chiederne la ripetizione negli anni successivi.

In realtà, dal 1927 al 1938 la Mille Miglia fu reputata una competizione rischiosa, al punto tale da parlare di automobilismo “eroico” per le condizioni di scarsa affidabilità delle vetture e delle strade. Proprio per questo motivo, nel 1939, si ricorse al primo stop alla competizione a causa di un incidente avvenuto l’anno precedente a Bologna.

L’anno successivo il percorso subì una variazione, infatti per raggiungere la misura canonica di mille miglia si replicò per otto volte il tragitto Brescia-Cremona-Mantova. 

Nel 1942 l’automobilismo bresciano fu costretto a sopportare un’importante perdita a seguito della morte di Franco Mazzotti Biancinelli. Di conseguenza, per mantenere viva la memoria del co-fondatore tragicamente perito nel Canale di Sicilia, nel 1949 venne dato alla gara il nome XIV Mille Miglia – Coppa Franco Mazzotti.

Nel 1957 la tragedia di Guidizzolo pose fine alla gara, in quanto lo Stato italiano dichiarò illegali le gare automobilistiche su strada.

In seguito, con la morte di Aymo Maggi, nel 1961 venne meno anche il consiglio direttivo del club originario, mentre Renzo Castagneto passò gli ultimi anni della sua vita cercando di animare nuovamente la competizione.

Successivamente venne organizzata una rievocazione della corsa da un gruppo di amici: Beppe Luchini, Vittorio Palazzani, Costantino Franchi, Gino Danieli ed Enzo Ziletti. Dal 1987 la Mille Miglia viene disputata ogni anno nel mese di maggio. Il percorso di gara ancora oggi permette di promuovere il territorio italiano, attraverso la scoperta delle sue bellezze ed eccellenze.